Per quello che vedo, che sento e che provo in questi giorni, il coronavirus ha riportato in auge travagli mai sopiti. Sfido qualsiasi donna in questo lungo periodo di “state tutti a casa, andrà tutto bene”, con marito, figli e genitori a carico, a essere riuscita a lavorare senza affacciarsi sul baratro di un esaurimento nervoso.
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«Se una donna vuole scrivere romanzi» scriveva Virginia Woolf nel 1928 «deve avere del denaro e una stanza tutta per sé». Ecco, parafrasando, io vi dico che anche per lavorare come editor autonomo e quindi in smart working, dovete avere almeno un angolo della casa che sia tutto vostro, dove poter chiudere fuori le miserie della vita e concentrarvi sul vostro lavoro.
Se c’è qualcuno che possa raccontarvi come si lavora in ambito editoriale da casa quella sono io, visto che pratico lo smart working da anni. E cari editori, in questo momento storico e con questa emergenza che ha travolto le nostre vite, NON AVETE PIÙ SCUSE!